A cosa serve l’ammorbidente?
Prova a fare questa domanda alle persone che conosci e otterrai tante risposte diverse:
l’ammorbidente rende i capi più morbidi, facilita la stiratura, profuma gli abiti… Qualcuno però ti risponderà un secco “non serve a niente!”.
Sì, perché esistono due correnti di pensiero: quella dei sostenitori degli ammorbidenti “super profumati” e “morbidosi”, e quella di chi invece preferisce farne a meno perché inquinanti, costosi e malsani.
Evitando di schierarci a prescindere, con gli uni o con gli altri, cerchiamo di capire meglio entrambi i punti di vista.
Indice
Ammorbidente: amore e odio
Nell’immaginario comune, l’ammorbidente ha sempre avuto un fascino particolare.
Basta immaginarsi la sensazione di stringere al petto un maglione morbido e profumato della nostra fragranza preferita che già ci si riscalda il cuore.
Alle volte, addirittura, identifichiamo l’odore stesso di pulito con quello della fragranza del nostro ammorbidente.
Ma poi è successo qualcosa. Questo rapporto d’amore si è incrinato.
Molte persone hanno abbandonato l’utilizzo degli ammorbidenti tradizionali perché sono state diffuse informazioni contrastanti riguardo ai suoi effetti negativi sull’ambiente e sulla salute, soprattutto perchè molte delle sostanze contenute in questo genere di prodotti sono poco biodegradabili e alcune di queste possono scatenare dermatiti.
La logica, quindi, ha portato i consumatori a seguire soluzioni alternative.
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Quali sono le alternative all'ammorbidente?
1) La prima alternativa è quella delle “ricette tramandate di generazione in generazione”, come quella di utilizzare l’aceto di vino o di mele. L’utilizzo di questo genere di prodotti è economico e pare garantire un certo effetto “morbidezza”.
Soluzioni di questo tipo hanno, però, un problema.
L’aceto è una sostanza acida e, alla lunga, non solo danneggia la lavatrice, ma ne corrode le componenti al punto da sprigionare il metallo di cui sono composte, come il nickel, creando i presupposti per irritazioni e reazioni allergiche.
2) L’altra alternativa è quella di utilizzare prodotti eco-biocompatibili. Questa tipologia di ammorbidenti differisce da quelli convenzionali. In che modo?
Questi prodotti sono privi di tutte quelle sostanze che servono solamente a rendere il prodotto più “bello” da vedere – addensanti, perlanti, coloranti – che risultano poco biodegradabili nell’ambiente e potenzialmente irritanti per la nostra pelle, in particolare per quella dei bambini o dei soggetti più sensibili.
Di questi ingredienti gli ammorbidenti tradizionali ne sono pieni, mentre quelli eco-biocompatibili contengono solo sostanze funzionali. Inoltre, gli ingredienti contenuti negli ammorbidenti ecobio sono completamente biodegradabili e svolgono ugualmente il loro mestiere: rendere gli abiti più morbidi e facili da stirare.
L'Ammorbidente Almacabio rende i capi soffici e distende le fibre regalando una sensazione di naturale morbidezza. Privo di addensanti e realizzato con materie prime di origine vegetale, non irrita la pelle e non genera pellicole sintetiche sui capi come avviene con gli ammorbidenti tradizionali. Ammorbidisce i capi e distende le fibre.
Perchè utilizzare l'ammorbidente?
L’altra funzione fondamentale che svolgono gli ammorbidenti ecologici è quella di rimuovere i residui alcalini sui capi. Infatti, i detergenti per la lavatrice devono avere un pH alcalino – superiore a 7 – per pulire correttamente i nostri capi.
La conseguenza è che i nostri vestiti usciranno fuori con un pH lontano da quello della nostra pelle. Questa non è una buona cosa: indossare per molte ore dei vestiti con un pH alcalino può essere alla lunga causa di irritazione.
Questo accade perché, quando il pH della pelle viene portato a valori alcalini, può disidratarsi e smettere di funzionare da barriera protettiva. In questo modo, la pelle diventa secca e ipersensibile e possono insorgere fenomeni di irritazione o dermatite.
Una mano ce la può dare proprio l’ammorbidente. Intervenendo nell’ultimo risciacquo della lavatrice, questo riduce il pH di lavaggio e lo porta ad un livello più vicino a quello della nostra cute.
Se comunque preferisci evitare l’utilizzo dell’ammorbidente piuttosto usa l’acido citrico e mai, mai, mai usare l’aceto. Questo, infatti, non solo danneggia la lavatrice, ma ne corrode anche le componenti sprigionando nichel. In questo modo non fai altro che creare presupposti per reazioni allergiche a questo metallo pesante.
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